Giornalino


19 maggio 2019

"...non sapevo nuotare e a malapensa stare a galla...ma loro per primi hanno creduto in me"

Sono grato alla Bergamo Sub e al suo staff per molteplici motivi. Arrivo da una situazione difficile, una situazione che mi ha avvicinato al mare e ai suoi misteri, soprattutto in occasione di una vacanza: è in questa occasione che prendo la decisione di avvicinarmi al mondo della subacquea.

Da neofita quale sono, per puro caso, mi imbatto nella Bergamo Sub e già dopo la prima serata di presentazione, con il solo confronto dato dall’entusiasmo dei racconti di chi la presenta, decido di proseguire nella decisione di praticare questo sport.

E’ qua che mi imbatto nel mio primo ostacolo: io non sapevo nuotare e a malapena stare a galla, convinto (stupidamente N.d.A.) che per stare sottacqua non necessitava stare sopra l’acqua.

Qua va il mio primo ringraziamento a tutti gli istruttori della Bergamo Sub, perché loro per primi hanno creduto in me e loro per primi mi hanno spronato a mettercela tutta: è così che, preso sotto l’ala del caro Giorgio, Battista e Severino ho preso conoscenza e confidenza con l’acqua e alle sue leggi fisiche.

Inizio così a trovare il coraggio e la voglia di frequentare contemporaneamente un corso di nuoto.

A questo punto mi imbatto, mio malgrado, in un secondo ostacolo: un piccolo infortunio che mi allontana dall’acqua per un mesetto. Sempre grazie agli istruttori che, spronandomi e soprattutto aspettandomi, mi aiutano a rimettermi in gioco, torno di nuovo in acqua, avendo la fortuna d’essere seguito singolarmente e potendo così recuperare il tempo perso.

Sono passati diversi mesi dall’inizio del corso ma alla fine, grazie anche al mio impegno e costanza, ma soprattutto grazie a tutte quelle persone che in primis hanno creduto in me, sono riuscito a 41 anni a imparare a nuotare, eseguire esercizi in apnea in acque alte (cosa che fino a 6 mesi fa non avrei minimamente previsto) e arrivare dunque alla fine, potendo godere dell’ambito brevetto e delle meravigliose esperienze subacquee nei nostri mari, felice d’aver trovato delle persone tecnicamente preparate, serie, affidabili ma soprattutto aver trovato degli amici.

Grazie Bergamo Sub per tutto questo.

Roberto Mozzi  


15 maggio 2019

"Il sogno della mia vita....si è avverato"

Eccoci giunti alle attesissime uscite al mare, il sogno della mia vita, nella splendida conca di S. Fruttuoso. Ho praticato spesso snorkelling in queste acque, ma come ogni buon sub sa (persino una matricola come me)...sotto è tutta un'altra storia! Scendere insieme ad un fantastico gruppo di persone, istruttori e compagni, che mi hanno accompagnato per tutto l'anno in questa avventura è stata un'emozione e una gioia

davvero indescrivibili. Ci siamo, ora si fa sul serio: saliamo su due entrobordo da veri duri, 370 cavalli che cavalcano le onde di un mare agitato, con venti forti e nuvoloni, poi un tuffo 'a passo di gigante' e finalmente giù, tutti insieme, fra salpe, cernie XXL, immancabili banchi di acciughine, praterie di Posidonia e ricci. Ognuno di noi fotografa, illumina e filma tutto quel che può, sotto 'lo sguardo attento' del Cristo degli Abissi e il tempo sott'acqua letteralmente vola! Il secondo giorno siamo baciati dal sole, il clima è più mite e allora ci prendiamo ancora più gusto, 'perdendoci' nel piacere di ammirare meglio la scogliera e l'ambiente marino dell'area protetta di Portofino, mentre ci sfrecciano davanti famigliole di piccoli (neanche troppo) barracuda.
Siamo tanti, tutti diversi, tutti un po' matti (sarà l'azoto accumulato?!), accomunati però da una bellissima passione che ci spinge 'ad andare sempre sotto la superficie' per scoprire e ammirare mondi di una bellezza e una calma sorprendente. Sono fiera di far parte del vivacissimo Bergamo Sub, dove ho incontrato persone veramente in gamba, uniche e speciali...e che dire poi anche del mio gruppo di compagni di corso (Emilio, Ivan, Ale Dresbach, Nicole, più noi tre Roberti e molti altri ancora)??
GRAZIE DI CUORE A TUTTI VOI PER QUESTO SOGNO AVVERATO.

Roberta Falco 


14 maggio 2019

"La mia prima immersione al mare"

11 Maggio 2019
San Fruttuoso, Riserva marina protetta di Portofino.
Immersione al Cristo degli abissi.
44°18'47.89"N  09°10'30.95"E

Ore 14:30 circa. La prima barca carica di allievi di Bergamo Sub esce rapidamente dal porto di Rapallo sotto un cielo coperto da pesanti nuvole, faticando e sbuffando contro il mare mosso, diretta verso il sito d'immersione.
Una leggera pioggia accompagna gli sguardi incerti e le grandi onde che ritmicamente si infrangono sulla prua, bagnando preventivamente gli altalenanti sommozzatori grazie alle forti raffiche di vento che trasportano l'acqua di mare per tutta l'imbarcazione.

La baia dell'abbazia di San Fruttuoso si presenta allo sguardo come un luogo selvaggio e impervio, caratterizzato da una grande conca rocciosa semicircolare, racchiusa da scure falesie a picco sul mare, in questo giorno circondate alla sommità dalle spesse nuvole grigie affacciate su un mare blu intenso nonostante il sole coperto.
Uno scenario davvero magnifico.


La barca ondeggia senza sosta mentre i subacquei si preparano a saltare proprio sopra un piccolo banco di bellissime e velenose meduse color rosa-viola (Pelagia noctiluca). Pochi metri di discesa sotto la superficie e il celeberrimo Cristo degli abissi fa la sua prima apparizione per farsi ammirare dal curioso gruppo. La visibilità è discreta anche se non delle migliori.

Questo ovviamente non impedisce agli allievi di Bergamo Sub di vivere la loro prima vera esperienza di esplorazione dei fondali marini, un'esperienza unica in un mondo nascosto alla superficie ma che rappresenta l'unicità del nostro pianeta Terra... pianeta che forse sarebbe più significativo chiamare pianeta Acqua.

L'immersione ci permette di scoprire interi universi di creature, di forme e di colori semplicemente osservando il lato di un umile scoglio inabissato a una decina di metri sott'acqua. Non esistono veramente parole per descrivere la bellezza delle formazioni naturali e della vita marina.
Proseguiamo esplorando praterie di Posidonia e numerosi anfratti rocciosi ricchi di vegetazione.

Prendo nota dell'avvistamento, tra le circa sette, di una Cernia bruna (E. marginatus) dalle dimensioni davvero notevoli, il pesce più grande che abbia mai visto... a meno di due metri da me che nuota libero! Incredibile!
Aggiungo alla lista i barracuda (Sphyraena), fitti banchi di castagnole (Chromis Cromis), la patata di mare (H. papillosa), il pesce donzella (Thalassoma pavo).
Per la flora marina: Posidonia oceanica, Anemonia sulcata, H. lamellosa.
Avvistate anche piccole formazioni di corallo.

In definitiva l'esperienza vissuta con Bergamo sub ha permesso agli aspiranti esploratori del mare di ottenere le conoscenze e le capacità necessarie per scoprire il mare con divertimento, con passione e curiosità, ma soprattutto sempre in sicurezza, grazie a un corso di preparazione completo e grazie alle competenze degli esperti istruttori che ci hanno accompagnato in questa grande avventura.
Auguro a chiunque di scoprire le meraviglie di questo pianeta, specialmente il tanto fondamentale quanto fragile ecosistema marino, perché la conoscenza è il solo primo vero grande passo verso un futuro di salvaguardia di questo inestimabile patrimonio.

Simone Mainetti


13.05.2019

"Un'esperienza indimenticabile"

La mia prima e vera immersione al mare di Rapallo, un’esperienza indimenticabile e molto emozionante. Gli istruttori della Bergamo Sub ci hanno insegnato e trasmesso una passione che ci ha portato a conoscere un mondo nuovo, affascinante e tutto da esplorare. Il sub è una disciplina che di porta in un altro mondo. Faccio i complimenti a agli organizzatori e a tutti gli istruttori che, nonostante siamo brevettati, ci hanno accompagnato a visitare fondali marini affascinanti. Complimenti ancora e l’anno prossimo mi prenoto per il secondo grado. Il Sub e questo mondo mi mette pace e tranquillità. Grazie a tutti voi.

Emilio Rota


Magia in fondo al mare di Serena Orlandi

15 maggio 2016 - Santa Margherita Ligure

“Magia in fondo al mare”

Alzo lo sguardo e scorgo un branco di pesci scorrere sopra la mia testa; li osservo nuotarmi accanto indifferenti, come se non esistessi.

Ho davvero l’impressione di non esistere, per lo meno materialmente; le membra mi paiono eteree, così leggere e prive di qualsiasi supporto che le possa sostenere.

I rumori del mondo, sempre attivo e in movimento, sono lontani. Tutto ciò che giunge al mio udito è il sottofondo costante che produce il mio respiro. Persino tutte le immagini del mondo in superficie sono scomparse, sostituite dal paesaggio presente a 15mt sotto il livello del mare.

Ovunque mi giri scorgo gli abitanti del fondale continuare imperterriti lungo la loro strada, senza badare al nostro gruppo di subacquei, o cambiare direzione, infastiditi dalla nostra presenza.

Non è la prima volta che mi capita di immergermi: già per poter conseguire il brevetto di primo livello abbiamo dovuto fare un certo numero di immersioni, eppure, ogni volta, è come se lo fosse. Ogni volta è una nuova avventura, una nuova incredibile emozione. Ciascun immersione è diversa dalle altre, ha i suoi pregi e i suoi difetti, magari alcune più di altre, ma ogni volta non posso far a meno di uscire dall’acqua con il sorriso sulle labbra, soddisfatta e felice.

Un esempio è l’escursione subacquea fatta proprio ieri. Per nostra sfortuna la visibilità era molto scarsa, tanto che l’acqua i primi metri pareva quasi latte. Nonostante questo è stato tutto entusiasmante: abbiamo costeggiato la parete rocciosa ammirandone la bellezza e controllandone ogni minima cavità, nella speranza di scovare qualche abitante marino.

I nostri “sforzi” sono stati ricompensati dalla comparsa di due eccentriche stelle marine e di un tenero polipetto, che, leggermente infastidito dalla nostra presenza, ha rapidamente cambiato colore e si è allontanato a tentacoli spiegati.

Immersa com’ero nei miei pensieri non mi sono resa conto che il gruppo ha ripreso a muoversi; mi affretto a raggiungerlo, muovendo leggermente le pinne, che ondeggiano armoniose nell’acqua salata.

Poco dopo ci fermiamo nuovamente, davanti a scogli, ricoperti da tenui alghe, che vanno a creare l’ingresso di una grotta subacquea. Incoraggiati dall’istruttore vi entriamo, uno alla volta, facendo attenzione a non smuovere eccessivamente il fondale e a non far scontrare la bombola con le rocce.

Una volta superata l’entrata gli scogli lasciano spazio ad un ampio antro sottomarino, che, illuminato dalla luce della torcia, si presenta in tutta la sua bellezza. E’ probabile che il mio parere non sia oggettivo e che, in realtà, non sia niente di particolare, ma il solo pensiero di star nuotando in una grotta subacquea lo rende, ai miei occhi, fantastico.

Terminata, a malincuore, la visita ci rimettiamo subito in moto, costeggiando la parete rocciosa ed “esplorando le profondità marine”.

Rimango stupita nel guardare l’orologio che ho al polso: sono già passati 30’ e non me ne sono minimamente resa conto, intenta com’ero ad osservare tutto ciò che mi circonda.  Non ci resta molto tempo, suppongo quindi che a breve giungeremo alla nostra vera meta.

Poco dopo mi ritrovo ad ammirare l’imponete statua del Cristo degli abissi, che si staglia maestosa a regnare sul fondale marino, con le braccia rivolte al cielo. E’ un vero spettacolo da vedersi, con i raggi del sole che cadono esattamente tra le sue braccia e innumerevoli pesci, di ogni forma e colore, che la circondano, nuotandovi lentamente attorno.

Ammirando la statua, la pace e la quiete regnano sovrane, dentro e fuori di me ed ho un solo pensiero: io non voglio risalire, non voglio tornare in superficie.

Mentre faccio questo pensiero mi sento più leggera ed agile, le pinne di plastica diventano una coda, la muta si trasforma in luccicanti squame: tolgo il respiratore perché non ne ho più bisogno ……..

….. forse sto un po’ esagerando: ho ancora le pinne, la muta ed il respiratore e risalgo lentamente verso la barca, con il mio gruppo, ma la sensazione che ho provato è inspiegabile, impagabile.

Serena Orlandi


Lavarone XXX° Stage Immersioni Sotto I Ghiacci 31 gennaio - 1 febbraio 2015

Cari amici di pinne e penna siamo appena tornati dall'epico trentennale dello stage di immersione sotto i ghiacci tenuto da Anis che contestualmente festeggiava i suoi primi 40 anni di storia:non possiamo non dire che è stata una festa per tutti!

Lavarone:nelle prealpi Vicentine,millecento metri sopra il livello del mare,subacquei di ogni sigla e didattica provenienti da ogni parte del mondo per l'occasione..una opportunità veramente mondana e speciale per goderci un weekend di subacquea e compagnia con il proprio gruppo.

La BergamoSub quest'anno peraltro ha battuto ogni record:63 partecipanti all'uscita!!!!Tra cui una decina di giovani e gagliardi tra allievi e istruttori,che hanno sfidato le gelide acque del lago alpino.

Il perchè non si possa mancare a Lavarone ve lo racconto in pillole.A Lavarone non si può mancare perche è ogni anno l'occasione speciale per approfondire la specialità di immersione sotto i ghiacci anche seguendo un seminario pomeridiano in cui si snocciolano le problematiche relative all'immersione in quota,in acque gelide e con una serie di problematiche connesse.

Quest'anno,vista anche l'importanza del traguardo raggiunto da Anis,le lezioni del seminario introduttive sulla presentazione degli aspetti tecnici di una immersione sotto i ghiacci sono state tenute dal Gen.Giorgio Taviani, istruttore ma anche presidente Onorario della nostra Bergamo Sub,nonché

 la scuola numero 2 ANIS,motivo questo di orgoglio per la nostra scuola e di certezza di una preparazione sempre eccezionale.

Poi si è immersi in uno scenario paesaggistico geograficamente unico:cime innevate e piste da sci kilometriche..cielo azzurro e bianco della neve che contrastano,un freddo pungente e l'aria pulita.

A Lavarone non si manca di incontrare vecchi amici di immersione e anzi,diventa l'occasione per tutti i subacquei del gruppo di renderla una uscita fuori porta per condividere,se non l'immersione la domenica,di sicuro la compagnia e la famiglia.

L'albergo con la SPA è il lusso per chi non frequenta il seminario..mentre la serata sui gommoni è il TOP per tutti.La notte è giovane:trenini studiati e improvvisati sulle ciambelle e giù per la pista sono un gran modo divertente per giocare e girare video che si spera non vengano mai pubblicati!!!!

I subacquei sono un popolo di gente decisamente allegra che coglie ogni occasione per divertirsi rendendola una sfida da vincere:ecco che al bowling si scoprono talenti impensabili e qualcuno perde come ogni anno!!!!!!!!

La domenica è stata ovviamente consacrata all'immersione nel lago alpino:partendo da tende riscaldate ci siamo preparati per la nostra immersione speciale,che abbiamo effettuato sotto l'attenta guida dei nostri angeli custodi dei corpi speciali dello Stato....l'attesa del tuffo seduti sugli assi di legno della buca,prima che ci calino dentro ha un nonosoche di magico.Forse è il freddo e non avevo nemmeno bevuto.Ma come ogni volta che aspetto di scendere in acqua per fare immersione ho anche in quel momento lucidamente pensato che non avrei voluto essere in nessun altro luogo che non fosse quello.

L'immersione,ci ricordano i tecnici e i subacquei piu scettici,dura anche pochissimo e la visibilità non sarà un granché...ma il bello è che ci si prepara a ciò in un modo speciale e quindi è in ogni caso una prova speciale e unica che merita certamente.Un'emozione da non farsi mancare!

A tavola i racconti non mancano.Le parole scorrono come l'acqua e nel guardarmi attorno ho pensato senza dubbio la stessa cosa che la mia compagna di immersioni Ylenia avrá pensato:ci veniamo anche il prossimo anno a Lavarone in occasione dello Stage!!!!!!!!!!!!!!

I ringraziamenti sono sentiti e d'obbligo:grazie a Remo Mazzoleni,Presidente della Bergamo Sub,per avere partecipato all'evento,e consentito che la Bergamo Sub non mancasse a questo traguardo eccezionale anche per ANIS;grazie all'istruttore Manuel Suardi che ha organizzato l'evento per la BergamoSub e curato che fossimo ospitati e coccolati alla grande;grazie agli allievi che si sono tuffati perché l'entusiasmo è contagioso;grazie a ciascuno di voi che si è divertito e a chi ha fatto le foto immortalando colori e facce buffe e infreddolite.

Grazie per la presenza in compagnia dei piccoli alla gita:sono di sicuro una grande speranza (subacquea e non)..ma intanto sono un grande presente divertente!!!!

Alla prossima,con l'augurio di immersioni in acque chiare e un pó più calde (se si puó!!!!!!!). Michela


FULL DAY...che day!!! - MICHELA MICHETTI - agosto 2014

Caro diario di bordo,sono appena tornata a terra dopo una giornata trascorsa in mare su una barca. La terra ancora si muove come se fossi ancora in balia delle onde,ma so che questo è il momento giusto per raccontare.

Siamo partiti alla volta di Genova una mattina prestissimo di metà agosto per giungere alla barca di appoggio del diving prescelto.Appena arrivo e vedo la barca non so nemmeno dove girarmi,cosa fare,dove mettermi.E capisco che era esattamente la situazione perfetta per imparare qualcosa.La vita in barca è caratterizzata da pochissimo spazio che non va intralciato,posti ben definiti che non vanno occupati a caso e mi rendo conto che è la logica perfetta.Salgo a bordo.Inizio ad assemblare l'attrezzatura e non sono più solo l'allievo del corso,ma un subacqueo autonomo e brevettato che sa cosa fare.Aggancio la bombola alla corda,incastro le pinne,e scendo a terra x un brifing e la formazione delle squadre.Siamo circa una ventina di subacquei provenienti da tre gruppi diversi,ci viene presentato il profilo delle immersioni che si penserebbe di fare,condizioni marittime e coda delle barche alla boa di discesa,permettendo.

C'è corrente,va valutato in corsa.......in mare è cosi.

Sono tranquillissima,rimango tale.Non ho alcun dubbio.Mi fido di me,del mio compagno che mi hanno assegnato al breifing e del mare. La giornata metereologicamente promette anche bene..Si esce da porto e la barca prende il largo,tagliando le onde tranquilla e possente.

Riesco anche a dormicchiare,ho un'oretta di navigazione e l'immersione che mi attende è al Dragone.

Non c'è confusione in barca,siamo tutti concentrati.A un certo punto ci comunicano che si puó scendere.La barca attracca alla boa..e cominciamo a cambiarci.Credo di avere stabilito il mio record personale di brevità di tempo della vestizione della muta semistagna.Non ho nessuna fretta,e nella mente ho ben presente tutte le procedure che debbo fare.La barca ha una pedana comoda per la vestizione e bassa abbastanza da essere praticamente già in acqua;meno tempo rimango sulla barca ferma,meglio è.

Ci tuffiamo rapidi,e una volta in acqua a segnali scambiati inizia la discesa....stranamente per la prima volta ho problemi di pesata. Il mio compagno allora ritorna alla barca e mi porta un nuovo mattone per zavorrarmi..forse ce la facciamo a scendere.

Finalmente la calma....i colori soffusi,la vita,le gorgonie,coralli....scendiamo lenti e vicini senza una catena di riferimento..raggiungiamo in breve la quota massima...ho un brevetto di profonda,ma in mare non l'ho mai testata un'immersione profonda impegnativa.Il mio compagno è il migliore che potessi sperare,alla cui ombra di pinne ho già fatto diverse immersioni,so che posso restare tranquilla.

Non mi rimane che pensare alle cose imparate in corso e andare.

Mantenendoci vicini,rallentiamo per sistemarci prima di partire;cerco e trovo l'assetto,tiro gli spallacci del gav cosi da "sentirlo" bene..vedo che il mio compagno fa lo stesso..c'è una sincronia nei movimenti,nei controlli reciproci,che dà sicurezza e capisco per l'ennesima volta l'importanza dell'efficienza della coppia.Siamo pronti.

Pinneggiamo ampi e energici,guadagnamo il fondo e la stabilità e finalmente riesco con un occhio agli strumenti,il pensiero al consumo dell'aria,anche a vedere che stiamo percorrendo il fianco di una parete da togliere il fiato..siamo letteralmente circondati da miliardi di castagnole impazzite,e ci fermiamo spesso a guardare la vita delle gorgonie che sembrano davvero respirare con quel loro aprirsi e chiudersi continuo..un'aragosta si è infrattata in una crepa e riusciamo a vederne solo le antenne..grosse cernie viaggiano accanto incuranti di noi..che pur sul fondo,non muoviamo e non solleviamo nulla.Forse ci hanno scambiato per pesci..mi rendo conto che rapiti dalle meraviglie del mare e dalle emozioni che ti dà l'immersione in profondità,si perde una certa attenzione al tempo ed ecco che arriva puntuale dal mio compagno l'invito a controllarci i consumi reciprocamente.

Per il tipo di immersione che stiamo facendo,profonda,per via dei miei consumi notevoli,è il caso di risalire di quota,per risparmiare aria...c'è un pò di corrente e il mio istruttore mi indica di capirlo notando il movimento delle piante che appunto asseconda la corrente che tira da quella parte.

In questa immersione c'è una luce accecante anche a 30 metri.Io ho presente il lago,e la luce al Dragone generava una visibilità che dava grande serenità.Il mio compagno decide che è il caso di eseguire la respirazione di coppia utilizzando come fonte di aria la proprio,onde lasciare una riserva nella mia piu che sufficiente per le esigenze di risalita.Non cambia nulla perchè ha una frusta abbastanza lunga e io credo un assetto migliorato,quindi proseguiamo alzandoci di quota e spegnendo le torce..sento una gran fatica e la risalita so che richiede estrema attenzione.

I computer indicano soste obbligatorie per entrambi,che eseguiamo con la tranquillità di chi sa che la barca aveva già calato due bombole coi trapezi a due differenti quote.

Trovata la sagoma della barca,riprendo a respirare la mia aria,e mi armo di autocontrollo esagerato perche debbo sostare a lungo troppo in vista della superficie,attaccata alla catena,in balia del moto ondoso esagerato,per smalitre i miei lunghi minuti.Soffro da morire il movimento,sono stanca e il tempo nel mio computer non passa.Mi cerco di distrarre guardando delle cernie giganti che mi fissano:tanto ormai avranno capito che non sono un pesce come loro.Il computer dice che posso uscire,il mio compagno aveva già smaltito i suoi minuti,ci avviamo a cercare la avvicinarci quanto piu possiamo alla scaletta della barca dal sotto,cosi da faticare di meno,sbattuti dalle onde in superfice..la risalita sulla barca è il momento peggiore perché l'attrezzatura pesa e le banalissime scalette della barca sono infernali...anche qui ecco la preziosa collaborazione con il compagno che mi aiuta a sganciare l'attrezzatura e a risalire.Sono distrutta e scombussolata da quegli infernali lunghissimi minuti sotto la barca in sosta,tanto che non riesco a togliermi la muta e come ogni volta che prendo il mare,patisco il movimento e corro a pasturare ai pesci da bordo.

Un subacqueo che soffre il maldimare...(ma perchè non sono un pesce anche io,penso....).....

Passato qualche minuto di calma,mi confronto con il mio compagno di immersione relativamente all'immersione.In questo debreifing constatiamo entrambi che ne è risultata una immersione decisamente impegnativa ma fantastica;apprezziamo rispettivamente il sistema di coppia funzionato e data la sua esperienza raccolgo alcuni dettagli del mio computer,relativamente alle soste e alle quote,che mi serviranno certamente per le prossime immersioni.

Riemergono lentamente anche gli altri,e ci si trova in barca.Mentre si stendono le mute al sole a penzoloni dalla barca perche si asciughino in tempo zero,chiudo gli occhi e penso al nostro inverno al lago.Che ha il suo fascino...ma il tempo inclemente non mi asciuga mai la muta addosso.

In barca stanno già pensando dove fermarsi per effettuare la seconda delle immersioni previste della giornata,che io peró non effettueró in quanto prosciugata da emozioni,fatica e prevale la consapevolezza maturata in corso che bisogna sapere dire anche di NO se non ci si sente in grado di affrontare una immersione in sicurezza.

Tempo mezzora e li vedo scendere nuovamente..li guardo sparire tra le bolle di superficie,e sotto il sole li aspetto cullata dalle onde.In mare il tempo è relativo..non so quanto tempo sia trascorso,deduco per ovvie ragioni che non piú di un'ora.I miei compagni emergono,e i racconti non si risparmiano.Amo la subacquea anche per questi racconti,perchè ogni immersione è per ognuno una sua storia...che nessuno vivrà allo stesso modo..

Un pasto luculiano incornicerà una lunga mattinata,nemmeno il maldimare mi ferma...il resto del tempo è stato di condivisione di episodi di immersioni passate,di confronti sulle specie di pesci incontrate sotto,di riposo quantomai necessario,di desiderio selplicemente di stare sdraiati con il naso all'insu lasciandosi cullare da quel movimento senza fine e regolare.

Guardo il mare,il suo eterno movimento.E capisco di essere vivissima e fortunata che non mi siano precluse le meraviglie delle profondità,un pezzo di paradiso.La barca riprende lenta una via di ritorno,alle prime barche del porto di genova abbiamo gia le attrezzature asciugate e riposte nelle borse.

Con molta calma ci prepariamo per rientrare e mi giro per salutare il mare.Molto generoso.Sono esausta ma felice per la mia immersione,per come ho vissuto questa giornata e per la voglia che ti rimane addosso,dopo le esperienza belle ,di ripeterne ancora!

La mia prossima sfida l'ho già pensata...tra cui sperare la prossima volta di ricordarmi di agganciare al polso la gopro.Cosi vi faró vedere anche un filmato!!

Prima di salutarvi e augurare buone bolle e acque chiare a tutti noi,ringrazio i miei compagni di questa avventura agostana nel mar Ligure:il mio compagno di immersione Luciano,Marco Lenzi che ha organizzato questa uscita cercando i subacquei rimasti in città in agosto per questa fullday,super Tonino sempre presente,il pregiante Maurizio Torri,Maurizio Tironi che mi ha insegnato ad avere la manualità e la pazienza di avvitare e svitare i nottolini e Marzia.Faccio presente che la spedizione contava ben due donne sub.......GRANDiiiiiii!!!!!!!!

michela


La nostra prima #dive night (di Guido, Michele, Giuseppe, Michela, Ruben, Michele e Ylenia)

La nostra prima #dive night -

luglio 2013

Guido, Michele, Giuseppe, Michela, Ruben, Michele e Ylenia, tutti insieme vogliamo lasciarvi qualche impressione e condividere con voi alcune emozioni relative alla nostra primissima immersione di specialità notturna, a cui abbiamo scelto di dedicarci in questo primo anno in Bg sub affascinati decisamente dall'idea di confrontarci in immersione in un contesto famigliare come Moregallo, reso però unico dall'assenza totale di luce naturale.

La preparazione a questa specialità, dall' attrezzatura, dalla scelta delle torce, dalle luci, dal modo di entrare in acqua, dai segnali, ci aveva già reso bene l'idea, durante il corso di teoria, che il tutto sarebbe stato molto avvincente ma molto diverso dal solito.

Ci siamo così trovati una sera di maggio e di giugno avanzato a montare l'attrezzatura sul calare della sera, mettere le luci sulla riva e aspettare che fosse davvero proprio buio, per scendere.
È bastato un attimo per perdere ogni indugio e immergerci alle luci delle torce e delle starlight intermittenti, avvolti nel silenzio.

Ognuno di noi ha effettuato un percorso diverso non a particolari profondità perchè ci è bastato davvero poco per vedere botatrici, lucci...qualcuno un'anguilla..certo la visibilità non era delle migliori ma oscurare momentaneamente la torcia e vedere le bolle risalire veloci e sentire come unico rumore il proprio respiro lento e prolungato dall'erogatore è stato bello.

Abbiamo imparato che il sistema di coppia è essenziale e l'intesa tra compagni di coppia aiuta sempre a superare sospensioni, vertigini e incertezze.
Perdere quota è molto più facile in notturna visto che non si raggiungono profondità elevate, e quindi abbiamo nuovamente verificato ancora come l'assetto e la padronanza della propria attrezzatura accumulata alla luce delle immersioni diurne sia tutto.

A noi è piaciuto condividere insieme questa esperienza perchè sicuramente insieme abbiamo creato un buon clima di squadra e mangiare alla fine una pizza tardissimo e stanchissimi.....fa parte di quelle cose che......non ha prezzo :)!!!

Una cosa: ci hanno detto che nel lago si aggira un siluro di 5 metri...mangia proprio le pinne dei subacquei..noi non lo abbiamo incontrato. Solo un pescecane...quello davvero! Era di plastica. Ma l'abbiamo visto!

Grazie a Manuel che ha tenuto questo corso di specialità, e grazie di cuore agli istruttori e aiuto istruttori che ci hanno accompagnato e fatto immergere in sicurezza e divertendoci.

Avremmo un desiderio.......una notturna al mare sotto una luna piena!

Alle prossime immersioni e buone bolle a tutti!!!!!!!!!!


GRAZIE alla BERGAMO SUB perchè il primo passo è anche l'inizio di un lungo viaggio, ma é certamente il più importante e averlo fatto con voi non ha prezzo... (di Michela Michetti)

ll corso di primo grado 2012-2013 è finito con l'immersione più attesa in tutto l'anno, quella in mare!

 Da allievi abbiamo effettuato il nostro battesimo del mare a Rapallo, proprio nel corso della gita sociale che si è tenuta in data 6-7aprile 2013.

Scrivere qualcosa di questa uscita è anche raccontarvi del percorso che ci ha portato a godere di quel mare prima di tutto in sicurezza e soprattutto davvero divertendoci.

Il nostro corso è incominciato all'inizio di ottobre in piscina, dove abbiamo iniziato a prendere confidenza con l'acqua fino a respirare autonomamente dalle bombole,superando prove e timori buttandoci con entusiasmo in questa nuova scoperta.

Abbiamo passato diverso tempo anche sul manuale di teoria, consapevoli che comprendere il come e il perchè delle cose e dei fenomeni che ci riguardano nel fantastico mondo subacqueo è quantomai necessario tanto più che ci coinvolgono da vicino in un ambiente particolare che richiede la massima attenzione.

Lì, abbiamo scoperto che le leggi della fisica sono difficili ma se sono applicate alla subacquea sono comunque più belle.
Alla fine ci siamo trovati a formare una squadra affiatata quando abbiamo svolto le nostre prime immersioni da febbraio al lago a Moregallo, cercando di non mancare mai.

E cosi è stato. Ogni passaggio di questo corso, ogni difficoltà, ogni fatica, ogni scoperta e tutti gli entusiasmi che ci hanno accompagnato per tutta la durata del corso,ci hanno portato a fare il nostro primo passo da gigante dalla barca proprio a Rapallo.

Lì,è stata l'emozione di entrare in mare..la prima volta che prendi la barca, la primissima volta che scopri anche di avere il mal di mare (benedette siano le pastiglie a colazione)! ...il momento in cui ti guardi attorno e c'è solo...mare, mare...mare.....

Sono i pesci, le murene, le stelle marine, i ricci che al lago non puoi sognarti nemmeno, è la prima volta che le tensioni dell'esordio lasciano lo spazio alla curiosità per il nuovo ambiente perchè invece della parete del lago, si ammirano le bellezze degli scogli.

E' la muta bagnata dal giorno prima che si rimette addosso volentieri volendo fare immersione ancora..è la prima volta che si monta l'attrezzatura a terra e la si carica in barca.
In mare sembra tutto più facile.

Qualcuno di noi è andato al Cristo degli Abissi; qualcun'altro ha passeggiato tra murene e stelle marine...ma le emozioni sono infinite, come i racconti che ci siamo scambiati poi delle rispettive immersioni.

 Il bello alla fine della due giorni di uscita è stato che nessuno aveva voglia di ritornare a casa, il senso di armonia e di rilassatezza, il piacere di avere conosciuto nuovi compagni..

I nostri primi passi non li abbiamo certamente fatti da soli e i ringraziamenti sono dovuti e sinceri: vogliamo ringraziare prima di tutti il nostro istruttore Manuel che ci ha seguito dall'inizio del corso, con pazienza, passione e attenzione..a Valentina per la prima preziosa parte delle lezioni di teoria, prima che partisse per altri lidi.

Un grazie speciale anche a Giugiu che come istruttore ha curato il corso di primo grado; grazie anche agli altri istruttori che ci hanno assistito e accompagnato al lago in giornate solo fredde, piovose e di neve.

Un ringraziamento anche agli aiuto-istruttori che non hanno lesinato consigli e salvataggi di pinne etc etc...

Grazie a chi ha organizzato la gita al mare, perchè potere fare questa esperienza è stato anche grazie al grande lavoro di organizzazione di Luciano.

Infine GRAZIE alla BERGAMO SUB perchè il primo passo è anche l'inizio di un lungo viaggio, ma é certamente il più
importante e averlo fatto con voi non ha prezzo.

Buone bolle a tutti e acque chiare, arrivederci al secondo grado!!

Michela


Bergamo Sub, un mare di idee

Bergamo Sub, un mare di idee. Sipario sull’associazione fondata dal Cavalier Montani

Bergamo - Bergamo Sub venne fondata nel 1972, per opera del suo grande mentore, il Cavaliere Emilio Montani, acquisendo i tratti tipici del circolo subacqueo attento alle novità. Da sempre in prima fila nella subacquea italiana, grazie alla lungimiranza e all’abnegazione del suo esimio fondatore, Bergamo Sub ha visto trasmettere questo spirito pionieristico nei suoi affiliati, che da oltre quarant’anni portano avanti il nome dell’associazione, prodigandosi nella diffusione della cultura e passione per la subacquea, fin dai più giovani adepti. L’opera di rinnovamento, intrapresa da Montani nel panorama delle didattiche subacquee, trovò uno snodo cruciale nel 1975, quando il Cavaliere divenne membro co-fondatore della didattica subacquea federale italiana targata A.N.I.S. (Associazione Nazionale Istruttori Subacquei), il cui scopo divenne quello di modernizzare le modalità di insegnamento e di incrementare la sicurezza in immersione. Grazie al lavoro svolto in A.N.I.S. da Montani, Bergamo Sub guadagnò i gradi di scuola A.N.I.S. numero due; un grande onore, del quale tutti i soci, da oltre quarant’anni, vanno estremamente fieri. Il rapporto di collaborazione tra A.N.I.S. e il Cav. Montani sfociò poi nel doppio ruolo di revisore dei conti, e di illuminato consigliere, rivestito dal padre della Bergamo Sub. Grazie alla passione e dedizione, con cui il Cav. Emilio Montani fece crescere Bergamo Sub, e grazie alla sua capacità di selezionare le persone più idonee nelle posizioni-chiave del sodalizio, Bergamo Sub si è man mano affermata come una delle più prestigiose associazioni sportive subacquee, a livello nazionale e internazionale. Nel 1976, Montani nominò, in qualità di direttore dei corsi, Giorgio Taviani (membro co-fondatore della Bergamo Sub), e nello stesso anno la scuola concorse alla formazione degli operatori subacquei del C.N.R., partecipando attivamente alle varie campagne di ricerca oceanografica. Negli anni, Bergamo Sub assunse in dotazione didattiche di pregio, quali PADI e PTA, per garantire una formazione completa, e al passo con i tempi, ai propri soci. Insomma, Bergamo Sub vale da autentica realtà pioniera, nell’ambito della creazione di corsi di specializzazione di alto profilo, come speleologia subacquea, salvamento, biologia marina e fotografia subacquea. L’impegno profuso dal Cav. Montani, nel mantenere standard didattici elevati, ha consentito la creazione di un nucleo, composto da soci volontari, dedicato all’elisoccorso, al fine di garantire ai piloti della Federazione Motonautica Italiana la necessaria sicurezza in acqua, oltre a un secondo nucleo di supporto alla Protezione Civile. Bergamo Sub non è una semplice scuola subacquea, e descriverla, in termini di numeri e risultati raggiunti, risulta missione persino limitativa. Molto è stato fatto, ma molto si può ancora fare, sulla traccia fornita dal padre della subacquea a Bergamo, quale è il Cavaliere Emilio Montani.

https://www.bergamoesport.it/bergamo-sub-un-mare-di-idee-sipario-sullassociazione-fondata-dal-cavalier-montani/


Una bombola carica di nuove esperienze di Alessia Mariani

Ed anche quest’ anno, CI RISIAMO! La magnifica cittadina di Rapallo (GE) si è preparata ad accogliere gli “elementi” della Bergamo sub per un altro fantastico ed indimenticabile week-end all’ insegna di immersioni, pranzi e cene da non riuscire più ad alzarsi da tavola e risate in compagnia!

Come l’ anno passato, la società ha deciso di organizzare tra il 31/03 ed il 1/04 un’ uscita al mare per onorare la promozione degli allievi del 1° grado e far divertire un po’ anche gli altri soci, trovando un’ alternativa alle domeniche di “freddo polare” solitamente trascorse a Moregallo, in provincia di Lecco, storica meta dei subacquei della Bergamo Sub.

Tutti pronti: mute indosso, attrezzatura nei borsoni, bombole cariche e tanta voglia di assaggiare un po’ di acqua salata del mar Ligure.

 Eccoli i membri dell’ “equipaggio”, che si dirigono sulle rispettive barche e gommoni per raggiungere le mete che gli permetteranno di godersi il primo tuffo nel blu del week-end.

Gli allievi del primo grado nel pomeriggio di sabato 31 marzo si dirigono verso uno dei siti più visitati dai sub, nei pressi di Portofino, per immergersi alla scoperta della Statua del Cristo degli Abissi. Intanto i ragazzi del livello superiore, a bordo di un’ altra barca firmata Abyss Diving, puntano alla Secca Carega, dove li aspettano branchi di barracuda e pesci a dismisura!

Non dimentichiamo però i leggendari istruttori:alcuni di loro a piccoli gruppetti si dividono sulle barche per un’ immersione con gli allievi, altri invece preferiscono optare per una visita all’ Isuela, un’ immersione certamente più impegnativa che comporta il raggiungimento di profondità decisamente elevate.

Ma analizziamo bene le uscite del primo giorno:

Primo Grado? Uno spasso, tutti si sono divertiti, a parte qualcheduno che dopo 40 minuti alla quota dei 18 metri trascorsi percorrendo la tratta Grotta-Statua, Statua-Grotta, Grotta-Statua, Statua- Grotta, ha deciso di porre la parola fine all’ immersione del primo giorno.

Secondo Grado? L’ aspettativa di vedere branchi di barracuda si è rivelata un po’ un insuccesso, ma ciò che ha turbato maggiormente la giornata è stato un piccolo incidente ad uno dei subacquei, che ha provocato spavento a bordo…In realtà nulla di grave: solo qualche crampo, che però ha costretto la chiusura dell’ immersione dopo soli 20 minuti.

Sembra che coloro che se la siano goduti di più quindi, siano stati i nostri subacquei leggendari, o come loro amano definirsi “ i vecchi”, che si sono immersi all’ Isuela.

La serata si è conclusa con una cena nella quale gli chefs dell’ hotel hanno mostrato le loro migliori abilità culinarie e tra una chiacchierata e l’ altra…Beh, il primo giorno è terminato ed è ora di andare a nanna perché…DOMANI E’ UN NUOVO GIORNO ED IL SECONDO TUFFO NEL BLU ASPETTA SOLO LA BERGAMO SUB!

Appuntamento al diving alle ore 9:00 : si rifanno i borsoni, si caricano le bombole a bordo delle barche e si parte per una nuova destinazione: questa volta il primo ed il secondo grado si immergono all’ Altare, un’ immersione costituita principalmente da un’ esplorazione della parete rocciosa che cola a picco in mare, dove è possibile vedere gorgonie in quantità, stelle marine e murene a più finire. Questa volta, tutti escono dall’ acqua soddisfatti per ciò che i loro occhi hanno contemplato ed a discrezione di qualcuno che invece rimane in barca per problemi di stomaco, gli altri sembrano voler restare in ammollo ancora per qualche giorno!

Intanto, all’ hotel dove soggiorna la società bergamasca, il pranzo è quasi pronto per essere servito: code di rospo, risotto ai frutti di mare, fritto misto ed una bella macedonia con gelato danno la carica giusta per poter riprendere il cammino (in automobile certamente!) verso casa, perché purtroppo la gita è giunta al termine, ma… Aspettate un attimo: e le SIGNORE? Massì, le mogli e compagne dei sub che li hanno accompagnati per il week end… dove sono finite?!?

Ovviamente non potevano che essere a praticare il loro sport migliore: LO SHOPPING! E mentre tutti erano in acqua, loro hanno deciso di abbandonarsi alle compere nella cittadina di mare, spendendo tutto ciò che rimaneva nei portafogli dei poveri mariti occupati in immersione!

Recuperate anche loro, adesso si può veramente lasciare la costa Ligure e far ritorno in patria, anche se con un po’ di tristezza, ma certamente tanta voglia di tornarci ancora molto presto!

Che avventura emozionante!

Un grazie di cuore a tutto lo staff, ai nostri subacquei, ai nostri istruttori leggendari ed anche alle donne spendaccione del gruppo!

      Alessia Mariani


LA NOSTRA SUB-ESPERIENZA di Alessia Mariani e Roberto Suardi

LA NOSTRA SUB-ESPERIENZA

Così e partito tutto… 1 2 3 e viaaa !!! Una squadra composta da 10 elementi, all’inizio sconosciuti,ma presto diventati grandi amici uniti da un'unica passione: la”subacquea”.
Il corso sub è certamente un’ alternativa interessantissima ai soliti sport praticati dalla maggior parte delle persone. La subacquea infatti è un’ attività assai particolare in quanto non implica sforzi fisici eccessivi o grandi doti fisiche,dunque una possibilità in più per tutti di aderirvi.
Il merito della riuscita del corso va sicuramente ai simpaticissimi allievi e ai divertenti, ma soprattutto pazienti istruttori, che hanno reso l’esperienza iniziata ad ottobre un vero spasso! Tutto e iniziato con la scoperta del mondo sottomarino attraverso la teoria e la pratica in piscina. Il vero trampolino di lancio per questo corso però è stato qualcosa di più impegnativo: l’esperienza del lago.    A partire da febbraio ogni domenica venivano organizzate delle immersioni nella località di Moregallo, in provincia di Lecco; la sveglia?...prestissimo! Per raggiungere la località e per un tuffo nelle acque gelide alla scoperta di monumenti, relitti e un’ape - car sommersa! Tutti pronti … su le mute,e come gamberetti con le pinne … si entra in acquaaaa!!!. Le prime volte eravamo tutti emozionati ma anche abbastanza tesi per quello che ci aspettava; poi via via che passavano le domeniche l’agitazione svaniva e la soddisfazione per la buona riuscita dell’immersione saliva.
Ma una cosa abbiamo dimenticato: GLI ESAMIII!
A fine corso abbiamo svolto un esame scritto di teoria, giusto l’indispensabile che tutti i buoni sommozzatori devono conoscere, e per ultimo l’esame pratico al lago.
Il premio finale? Certamente il brevetto, ma anche un super week-end di immersioni al mare! Infatti il 2 e il 3 aprile siamo andati tutti a Rapallo, in Liguria, una suggestiva località dove abbiamo effettuato due immersioni presso un Diving ben attrezzato ed abbiamo potuto ammirare così la statua del Cristo degli Abissi sommersa ed anche una splendida varietà di pesci e coralli.
Di questa lunga esperienza rimarrà certo il ricordo del mare prima di tutto, ma anche le grandi risate in piscina e al lago non vanno dimenticate!
Infine non può mancare il ringraziamento per i magnifici istruttori che ci hanno sempre accompagnato con grande cura, rispetto e attenzione.

Grazie di cuore, Alessia Mariani e Roberto Suardi (I PICCOLI DELLA SQUADRA!) 


AGOSTO 2012 - SARDEGNA - CALA GONONE

GROTTA CARTOE : L’ESPLORAZIONE CONTINUA  CON BERGAMO  SUB IN PRIMA LINEA !!!!!!!!

Proprio così !! Dopo otto mesi dall’ultimo tuffo effettuato lo scorso gennaio, in compagnia dell’amico  Alberto Fadda  ci siamo immersi di nuovo nelle acque cristalline di Cala Gonone , per verificare e confermare con i nostri occhi ciò che l’amico tedesco Toddy , titolare del Diving Tecnico “Protec” , aveva già perlustrato durante una immersione dello scorso mese, usando il suo particolarissimo   “doppio Reb”.

Ebbene si, abbiamo effettuato due immersioni, portandoci appresso il solito grappolo di bombole e la solita ragnatela di fruste ed erogatori diversamente colorati : un bibo 15+15 contenente miscela di fondo 11/50  e miscela di trasporto 14/30 per coprire la fascia media/profonda dell’immersione; abbiamo aggiunto un mono da 10 litri di aria, - (l’aria, come dice qualcuno, serve solo per gonfiare le gomme, ma a noi può essere comoda per coprire eventuali emergenze fino a considerevoli profondità)-  per ulteriore trasporto dalla superficie fino al cappello della cigliata a 50 mt ed in ritorno da 50 mt fino a prendere un mono da 10 litri di ean 40 a 30 mt , concludendo con ossigeno puro a 6 metri .

Le pozioni magiche respirate, sono state fornite da Alberto ed accuratamente preparate dal mitico Fabio Sagheddu del Diving Dimensione Mare di Gonone, usufruendo di una centralina di miscelazione della Barnini , analizzatori professionali e compressore Coltri per gli ultimi rabbocchi.

La Grotta è ancora là ( ..ma va !! ) sempre abbastanza spettrale soprattutto al pomeriggio, quando i raggi solari sono tanto inclinati e presentano il foro di ingresso a -105 mt , come una enorme bocca nera aperta su un grande precipizio altrettanto scuro, dando un senso di timore e completa impotenza davanti alle profondità marine .

E anche in questo caso, gli allenamenti al lago “al Moregallo, e al Quan Sito” sono stati utilissimi, per gestire al meglio la penombra, la profondità, e quel “sottile strato di fang” sollevato dal fondo, e coordinando al meglio la scelta delle miscele !!!

Alberto come al solito ha sapientemente sagolato la nostra discesa, dalla cigliata alla base del pedagno, fino alla volta della grotta, fissando il reel ben in vista per la risalita, ad uno dei pericolosi lembi di rete incagliati a 90 mt .

E proprio qui, davanti ad un possibile pericolo di imprigionamento,  mi veniva in mente la prova tecnica che in Bergamo Sub molte volte sottoponiamo ai nostri allievi futuri tecnici, dove a 60 mt, molte volte verifichiamo la loro abilità di taglio sagole e funi con i vari coltelli, …sempre poco taglienti e con buona dose di narcosi nel cervello !!

Imbracciando la telecamera Go-Pro prestata gentilmente dal buon Toddy con lo scafandro testato a 150 mt di profondità, Alberto  ha poi incominciato a filmare l’imboccatura , riuscendo anche a scattare qualche foto alle pareti contornate di grossolane colonne : sembrava di entrare in uno strano mondo  fiabesco ….

Nel frattempo io effettuavo la penetrazione prefissata durante il briefing, e seguito prontamente dal compagno,  entravamo per circa 25-30 mt sul fondo , trovando una breve distesa sabbiosa ricoperta da un sottile fango  in leggera salita, fino ad arrivare a -100mt di profondità.

Abbiamo avuto il gradito incontro con stelle di mare palmate, qualche riccio melone , una musdea e, ciliegina sulla torta , nella  volta della grotta sopra di noi di circa 5 metri, un inaspettato grosso grongo lungo almeno un metro e mezzo  tranquillamente al pascolo fuori dalla tana ed incurante dalla nostra presenza !!!

Alla fine della nostra  adrenalinica penetrazione, il tunnel della grotta si restringe considerevolmente, arrivando ad una larghezza di circa 3 mt e da qui, la sensazione è stata di affacciarsi quasi da un terrazzo e all’interno , nella prosecuzione buia del tunnel in discesa , ecco un’altra sorpresa davanti alla luce delle nostre torce: decine e decine di puntini luminosi sballonzolanti e fluttuanti sulle pareti : una foltissima colonia di incuriositi gamberi rossi, tanto mobili da fare apparire la medesima parete quasi in movimento, e farci sentire momentaneamente soggetti a forte narcosi !!!

Al quattordicesimo minuto ci siamo staccati dal fondo, ed è iniziata la lunga e tranquilla risalita, e mentre con un occhio osservavamo scrupolosamente le lunghe tappe deco, ed i vari cambi di gas,  con la mano si riavvolgeva il filo di Arianna del reel , ma con la memoria ripercorrevamo ogni minuto passato la sotto e dentro ….Fantastico !

 Due tuffi entusiasmanti ed indimenticabili, con run- time totale di 112 minuti: si , una decompressione lunghissima, appesi come salsicce alla cima del pedagno, dove siamo arrivati anche a raccontarci le barzellette in acqua, ma ne è valsa proprio la pena !

                                                                                                                                  Carlo Roncoroni


A Gonone scoperta la “Grotta Cartoe” - 3 gennaio 2012

 A Gonone scoperta la “Grotta Cartoe”

Nel magico golfo di Cala Gonone in Sardegna,  alcuni amici di diversa “estrazione culturale subacquea”, ( T.S.A. e P.T.A. Bergamo Sub Explorer) ma con una  unica grande passione incontrastata e inossidabile per la subacquea che li unisce tutti, ( alla fine è la cosa che conta) , hanno individuato ad una considerevole profondità, un fenomeno carsico degno di nota e importanza.

Alberto Fadda, Sergio Berlendis, Stefano Murzi, Carlo Roncoroni, Ivan Rolli e Gerry Grande, coordinati dalla logistica del Diving ANIS-PADI Centro Sub Dimensione Mare di Fabio Sagheddu,  hanno così portato a termine una ricognizione alla profondità di -107 mt, dove è stata individuata  una grotta, che dovrebbe ulteriormente testimoniare che qui, circa cinquantamila anni fa, il livello del Mar Mediterraneo era più basso di ben 100 metri dall’attuale stato.

Già dalla precedente brevissima perlustrazione effettuata nello scorso agosto, ( vedi precedente articolo)  si poteva forse presagire la possibilità di un sistema nuovo di grotta derivante da una antica fuoriuscita di acqua dolce, ma dopo questo ultimo tuffo, sembra quasi sicuro che il fenomeno carsico sia il responsabile della creazione del tunnel.

Infatti, l’acqua piovana resa acida dall’anidride carbonica, viene assorbita dal terreno, e a contatto con le rocce calcaree scioglie il carbonato di calcio, dilavandolo, lasciando un buco che con il tempo diventa poi una grotta.

Ed è quello che abbiamo trovato, dopo aver combattuto con violente raffiche di Maestrale qui a Gonone ,lo scorso 3 gennaio .

Tutto era oramai pronto: chi si era allenato al lago di Lecco, chi si è tuffato qui per preparare il campo, la logistica, le attrezzature e chi, come le mogli, ha sopportato tutto !!

Mentre il mitico Fabio, trasformato in scrupolosissimo barcaiolo prendendo varie secchiate d’acqua in faccia si ancorava saldamente al pedagno abilmente fissato in precedenza da Alberto e Stefano, il nostro team che era già stato suddiviso in due parti dall’accurato briefing svolto nella sala del diving, si preparava al tuffo.

Due amici programmati all’assistenza profonda e  destinati ad accompagnarci vicino ai 90 metri , si immergevano subito con i loro 12+12 caricati con trimix 14/35, le stage da 10 litri di Ean 40 e ossigeno, ed ancora due mono  caricati ad aria, pronti per essere adoperati in caso di necessità o emergenza da parte di tutti.  Dotati di buoni reel, ci avrebbero sagolato la parete  ed indicato la via per raggiungere più velocemente il punto interessato .

Poco dopo, ci siamo tuffati noi del team di profondità, e solo al settimo minuto, accusando  le onde ed una corrente fastidiosa incontrata fino a 20 metri, arrivavamo davanti all’enorme apertura: semplicemente spettacolare, anche perché sotto di noi, il mare era nero e  la parete continuava ancora in profondità !!

Con Sergio, avevamo già impostato tabelle di back-up, computer ed erogatori del nostro 15+15 caricato con trimix 11-55, e procedevo alla misurazione con fettuccia metrica della larghezza e dell’altezza dell’apertura: almeno 10 metri per ben 13 metri in volta !!.

Alberto intanto controllava che tutto procedesse bene con un occhio sul timer  e visualizzava più particolari possibili, considerato che al momento,  non eravamo proprio riusciti a recuperare una macchina fotografica adatta a scendere fino a 107 metri .

Purtroppo però il tempo è passato come al solito troppo veloce, e mentre memorizzavamo sulla lavagnetta altri dati utili, eravamo poco all’interno della grande apertura scura, e con stupore misto ad euforia, ci siamo accorti che sopra di noi ad almeno 20 metri più su, nel nero pece  si vedeva l’azzurro del mare : la grotta, oltre a presentare colonne laterali all’ imboccatura,  entra nella montagna e sicuramente sale verso la superficie per riuscire  in mare a 82 metri  !!!!

Non si poteva proprio stare più giù: era il tredicesimo minuto .

Uno stacco deciso dal fondo, e su verso una lunga decompressione ricca di abbracci di contentezza, di strette di mani e strane pacche sulle spalle ( in acqua non vengono bene ) , cambiando con la miscela intermedia 14/40, poi con un 25/25 per passare all’Ean 50 e chiudendo tutti a bandiera sul pedagno con ossigeno puro, assieme ai compagni di assistenza e ai nostri novantasette minuti di immersione.

Alla sera, la grande ospitalità sarda ed il calore degli amici, ha soddisfatto tutti con una ottima cena, annaffiata finalmente da una buona dose di Mirto : l’indomani non si sarebbe potuto rifare il medesimo tuffo per le pessime condizioni del mare !

Con questa nostra piccola avventura, siamo riusciti così a mettere a frutto e a finalizzare anni di allenamenti e centinaia di immersioni, lavorando a distanza tra la Lombardia e la Sardegna, provando con un piccolo successo a creare un lavoro di squadra che ha premiato tanto tempo passato fuori e dentro l’acqua.

Ora la Grotta Cartoe ( è il nome della località sulla terraferma) offre sicuramente la possibilità di future esplorazioni, verso l’interno e verso l’alto, ed aspetta e merita sicuramente di essere osservata con più attenzione da esperti speleo sub e geologi che possano dare nuove informazioni e risposte agli interrogativi di quanto succedeva sulla terra migliaia di anni fa .

 L’ Immersione

 Una volta ancorati in sicurezza al pedagno, verificare bene la presenza o no di corrente che talvolta è superficiale e può arrivare fino a 15-20 mt di profondità, mentre rare volte la si incontra ancora  a 50/70 metri.

Discesa in libera nel blu fino a 52 metri dove troviamo il pedagno legato esattamente sul bordo, tra il fondo sabbioso uniforme e la sommità della parete del canalone.

Se scendiamo diritti, e leggermente sulla sinistra guardando il mare,  incontriamo la ripida scarpata con piccole conformazioni di roccia, ventagli di gorgonie viola e gialle a 65 metri – solo in questo punto- che spariscono fino ad arrivare su di un finto gradone sabbioso della parete a quota -74 metri variabile .

Sempre diritti sotto di noi, e sempre leggermente sulla sinistra,  ricomincia la parete molto ripida, e a quota -80 mt  incontriamo un foro rotondo nella roccia del diametro di circa 1 metro mentre a -83 mt, possiamo osservare la presenza di un crepaccio nero e buio, non accessibile dal subacqueo. Il fascio della torcia si perde nell’anfratto.

A questo punto, scendendo in diagonale e tenendo la parete sulla nostra destra, affondando decisamente si arriva a quota -105 metri su di un piccolo pianoro di fronte all’imboccatura della grotta.

Alla nostra sinistra vediamo un'altra piccola volta con dimensioni circa 8 metri di lunghezza per 2-3 metri di altezza, collegata all’apertura principale che misura circa 10 metri di lunghezza per 13 metri di altezza .

Appena all’interno si osservano fenomeni carsici di erosione, quali formazione di colonne. Alzando lo sguardo nel buio, è possibile vedere un’apertura blu che presumibilmente corrisponde al crepaccio incontrato a 83 metri .

Variazione – Scorciatoia

Dalla base del pedagno, se teniamo leggermente la destra guardando il mare, sorvolando le gorgonie a -65 mt,  possiamo puntare su una roccia chiamata “fungo” a quota -74 mt. Da questo punto, affondiamo diritti sotto di noi in piena parete e livelliamo a -105 mt davanti all’apertura della grotta.

Carlo Roncoroni


Una “profonda”…… scoperta ! (agosto 2011)

Ma quanto profonda ? Ora state a sentire!

Non tutti sanno che in Sardegna, e più precisamente nelle splendide acque cristalline di un blu cobalto uniche al mondo,  antistanti il Golfo di Orosei a Cala Gonone, si apre una piccola …ma non troppo ....”fossa delle Marianne”.

Ebbene si, finalmente lontano dal nero pece e a volte torbido del Moregallo, sono capitato  in questi luoghi, affascinanti e unici, e ogni tanto si qui vedono incrociare strane navi da ricerca con biologi e ricercatori a bordo perché da studiare ce n’è parecchio,  ed il fondale marino, come la crepa formatasi dalla mitica nocciolina nelle storie del film “ L’era glaciale”, si apre in una particolare spaccatura, che parte dalla terraferma ed arriva a profondità esagerate (5-700 mt.) sotto il livello del mare !! ( Pensate che nel mese di giugno, ci siamo visti svolazzare attorno anche una manta !!! Si proprio lei e non eravamo in narcosiiiii  !!)

E noi, intrepidi della Bergamo Sub, siamo quelli che in ferie non se ne sta a terra a pettinare i capelli alle bambole, o a lisciare i baffi alle foche e sempre attivi, abbiamo fatto la nostra parte.

Con la splendida compagnia di due specializzati e validissimi amici quali Alberto Fadda e Stefano Murzi, ai quali ho affidato e affido tranquillamente la mia vita in questi tuffi particolari ( chi fa immersioni profonde sa quello che voglio dire …), abbiamo preparato una piccola spedizione esplorativa per togliere alcuni dubbi che avevamo accumulato in precedenti immersioni.

Infatti, immergendoci tempo fa qui , dove con tanta fatica e tempo gli amici avevano abilmente pedagnato un paio di punti, si scende diritti nel blu a 55mt dove il fondo sabbioso lascia spazio ad una prima parete entusiasmante ricca di buchi e ricci melone con qualche gamberetto qua e la, che arriva a circa 70 mt e poi con un balcone ci si tuffa più sotto, ….dove il mare è veramente nero sotto di noi !!! e a circa 85-90 mt si era capito che ancora più giù ci poteva essere un “ qualche cosa “, anche perché uno spacco profondo buio e impenetrabile nella roccia ci dava l’antipasto di un “non so che …”

Ho messo a sul tavolo ..anzi in acqua, tutto l’allenamento fatto al lago in inverno con gli amici della Bergamo Sub e non, tutti i corsi fatti con l’aiuto del nostro splendido staff tecnico ( mi venivano in mente le lezioni fatte al giovedi sera in sede ai nuovi ragazzi PTA- Bergamo Sub) , tutti i consigli ricevuti dai miei innumerevoli Trainer Tecnici della Società e non , che ringrazio tutt’ora, e finalmente dopo una attenta pianificazione, siamo passati all’attacco.

Con il supporto tecnico-navale di una persona nota da tempo ai più vecchi della Bg Sub, cioè l’ inossidabile Istruttore sub e Guida Speleo che risponde al nome di Fabio Sagheddu,titolare del diving “Centro Sub Dimensione Mare “ di Gonone che ci ha preparato nel suo laboratorio  i giusti e corretti “intrugli” , con miscele trimix e nitrox, raschiando con la sua centralina anche l’ultimo bar di elio, siamo usciti con il suo gommone- ammiraglia, dotato di vari ombrelloni da sole (molto coreografici ) e ci siamo preparati al tuffo.

Siamo discesi veloci come piombi a 30 mt/min fino a 50 mt sulla sabbia, sagolato il reel alla cima del pedagno,  balzello più sotto a 60 mt e poi un altro a 78 mt , effettuando i vari cambi gas in discesa  ….e poi finalmente giù …..a -105 mt !! dove abbiamo trovato l’apertura inedita e mai vista sicuramente da nessuno, di una grande grotta !!!

Sento ancora le grida di esultanza degli amici, attraverso la maschera ed erogatori di vario colore, che avevano coronato con successo, la tanta fatica spesa…

Dopo aver visualizzato le dimensioni dell’apertura – circa 5-7 mt di diametro e la prosecuzione del “buco “ sulla nostra sinistra, abbiamo dovuto incominciare la risalita, ( e chi voleva andarsene !! ) focalizzando bene le profondità per i vari cambi gas per la decompressione ……ma le strette di mano non finivano mai !!

Contenti, soddisfatti ed euforici, davanti a tre immancabili belle birre ghiacciate ( si dice ai corsi  che dopo l’immersione facciano bene! Ha ha  …..) in superficie, abbiamo raccontato più particolari possibili al nostro amico Fabio, che quale profondo tecnico conoscitore delle grotte e risorgenze di tutta la zona, ( li , sono molto attenti e specializzati nelle grotte ) ci ha spiegato che la cosa è molto interessante in quanto essendo l’apertura tondeggiante, molto probabilmente si tratta di una antica fuoriuscita di un fiume di acqua dolce ….e chissà dove va all’interno, … e per quanto …!!!

Ci siamo divertiti, abbiamo messo a frutto le nostre conoscenze ed addestramento, abbiamo fatto il primo passo, ma se interessa a qualcuno, ora tocca ai profondisti veri, quelli bravi con la B maiuscola ,  poter andare avanti in una penetrazione esplorativa !!!

Ma è una sfida ??? ASSOLUTAMENTE NO !!!! Non deve esserlo !

E’ solo un modo per poter andare “oltre”, ancora un pò più in là nelle nostre conoscenze di umili acquatici e spostare magari di poco il nostro limite, che siano 100 metri , o anche solo 18 metri .

Comunque , noi della Bergamo Sub non molliamo mai .

Carlo


Ricordo di un Amico: A Gigi……

 ..000 metri

Tempo fa, ho imparato ad andare in bicicletta, ….e piano piano sono riuscito a fare delle gran fondo da 100 km…ma quando serve, faccio il cicloturista con la famiglia in città.

Ho anche imparato a correre, pochi chilometri alla volta…fino a poco tempo fa  dove sono riuscito terminare 2 maratone da 42 km con tempi buoni….ma a volte, esco con mia figlia anche per soli 800 metri…ma non sono assolutamente superman !! 

E poi c’è la subacquea, e come sempre, sono partito da 0, …anzi ..da 18 metri,….come un po’ tutti qua….

Piano piano, con il tempo e tanta voglia di stare assieme agli amici della Bg Sub, condividendo le tensioni di corsi ed esami, e immancabili grandi soddisfazioni, abbiamo contribuito a mantenere quel modo di andare in acqua e stare assieme in gruppo con spensieratezza e allegria , che altri ambienti molte volte ci invidiano .

Ed ora, e quando serve, portare poco sotto il pelo dell’acqua dei nuovi amici, è sempre emozionante, per le sensazioni che l’ultimo arrivato ti trasmette.

 L’arrivare oggi a 100mt non è segno di spavalderia, oppure il dimostrare a qualcuno che ci sono riuscito ….NO !! Non è una gara… , ed è sempre e comunque UMILTA’ ,”davanti” o meglio “dentro”  un mondo che non è il nostro, e che non potremo mai dominare.

La Bergamo Sub, come società, come staff, come Veri amici oramai da lunga data , mi ha aiutato, assistito e supportato in quello che è tutt’ora il mio bagaglio tecnico, che cerco di trasmettere assieme al resto del gruppo, a tutti i livelli, ai ragazzi e non che arrivano qui .

E tutto questo quando iniziai vari anni fa, grazie a persone speciali come il Gigi e come il Remo e molti altri, che come me già da tempo, cercavano …”qualche cosa in più …“ dal mondo sub, avvicinandoci per primi ai vari corsi tecnici.

Il caro Gigi, ci vedeva sempre più lontano, ed è stato il primo      a “.. darci il là,.. il via ..” e lanciarci a provare nuove avventure ( l’immersione Bg Sub- PTA sul Genova a Portofino con il mitico ed indimenticabile Andrea Ghisotti è passata subito nelle nostre top ten !!).

L’arrivare oggi a 100mt nel mio caso è l’arrivare con centinaia di immersioni alle spalle, senza bruciare le tappe.. con miriadi di allenamenti, moltitudini di sensazioni, prove, esperimenti, sempre all’insegna della serietà ma anche immancabile divertimento, interfacciandoci sempre tra di noi : gli amici ed il gruppo sono importantissimi, perché ti stanno sempre vicino; ricordando sempre i moniti, gli insegnamenti e anche i semplici consigli dei vari istruttori o semplici compagni di immersione !!!! 

L’arrivare oggi a 100mt è aver portato ancora un po’ più in la i miei limiti, con l’addestramento giusto, senza mai strafare, con l’umiltà di imparare ancora qualche cosa di nuovo ogni giorno, e rimettersi sempre in gioco, partendo sempre dal primo brevetto.

 L’arrivare oggi a 100mt è vuole dire per me poter esplorare nuove pareti, canyon, relitti,…..ammassi di ferraglie come dice qualcuno, ( il grande Batti)  …fino ad ora riposti solo nei sogni .

L’arrivare oggi a 100mt sarà magari il sogno di immergermi presto sul mitico relitto del Viminale, e quando esserci, ricordare un vecchio obbiettivo discusso tra pochi di noi amici, …e parlare col cuore e con il pensiero  a Gigi Ghinzani e dirgli:    ”.... amico, dovevamo essere qua assieme….”                               

                                                                                                                                                                            Carlo